Lo Spirito di Dio all’opera

Scopriamo qualcosa di bello, di straordinario eppure reale, lo Spirito di Dio all’opera, il vento impetuoso che soffia. Ne udirono il suo noi discepoli nel capitolo 2 di Atti, e annunciava: la promessa si compie in mezzo a voi. Dice Paolo, da noi stessi non possiamo fare nulla, neppure pensare, ma quando soffia il vento della presenza dello Spirito di Dio si compiono opere meravigliose. Non vediamo il vento ma ne scorgiamo gli effetti, vediamo le fronde degli alberi piegarsi, le foglie che coprono i cigli delle strade si agitano, lo sentiamo sulla pelle. Similmente soffia il vento dello Spirito, dove vuole, lo percepiamo misterioso eppure folgorante di luce. Ci prende come un respiro, entra nelle nostre vene mentre con gli occhi ancora chiusi abbiamo messo le nostre dita tra le pagine, e il Libro si è aperto. Scopriamo due aspetti di una stessa opera. C’è un uomo che Dio ama e che chiama a se’, Cornelio, un centurione, un soldato atto alla guerra, ma timorato di Dio, egli lo cerca. “Voi mi cercherete, e io mi lascerò cercare, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore” (Geremia 29:13). Dio tocca il suo cuore e mette in lui sentimenti di pietà e di preghiera. C’è anche colui che deve andare a cercare colui che cerca Dio, che Dio ama. Il vento soffia su Cornelio ma anche su Pietro, nonostante la sua ostinazione, finché Pietro comprenderà. L’incontro sarà uno scambio di conoscenza e d’amore, l’amore del Padre che ha conquistato il cuore di entrambi alla sua volontà. Parliamo allo sconosciuto che ci sta accanto e accade qualcosa di impensabile, la calamita che attrae tutte le nostre facoltà verso un unico obiettivo è un irresistibile e intenso desiderio. Qualcuno, come Pietro, si è alzato e ci ha cercato, il risveglio è nel vento dello Spirito. Quando ti sarai alzato e avrai cercato, dice lo Spirito, quando avrai pregato e piangerai, disponi la tua anima perché porterai frutto. Nessun contadino porta frutto senza essere andato nel campo. Andare, parlare, pregare, lo Spirito li compunge nel cuore perché Cristo ama i peccatori. La messe è pronta per la mietitura e il raccolto sarà glorioso. C’era un uomo nella palude di una profonda depressione, lo Spirito di Dio cominciò a parlargli. Egli pregava e sentiva la presenza di Dio , andò nella chiesa che conosceva da bambino ma lo Spirito lo sospinse fuori. Non era quello il luogo giusto, gli indicò una strada, un’auto è un uomo seduto dietro ma non ebbe il coraggio di avvicinarsi e se ne andò. Il malessere lo vinse, fu tale che fu costretto a tornare indietro per cercare quello sconosciuto e gli pose la sua domanda. Quello rimase incerto, ma poi gli parlò di un passo della Bibbia, lo stesso che l’uomo aveva meditato, la risposta alla sua domanda, e gli indicò la strada. Giunse alla chiesa, pregò intensamente e fu salvato. Nessuno resiste al desiderio dello Spirito, che ama, che cura le ferite e da nuova vita a chi è nel dolore, che riempie il cuore di quanti sono tristi e affranti con la certezza dell’eternita’. La chiesa che ne ode il vento si alza e va. Ci sono credenti che implorano giorno e notte e vivono alla luce dell’eternita’, altri hanno un velo davanti agli occhi e non vedono la potenza della risurrezione.“Siate perfetti, come perfetto è il Padre vostro” (Matteo 5:48) è la misura assoluta del comandamento, avere il cuore di Cristo, i suoi sentimenti, la passione, la benignità, la misericordia. “Colui dunque che sa fare il bene e non lo fa, commette peccato” (Giacomo 4:17). Troppe volte assomigliamo ancor al mondo delle tenebre. In molti luoghi della terra gli uomini soffrono la fame. Se l’Occidente, coloro che si chiamano “cristiani” dessero un decimo delle loro grandi ricchezze, quei popoli non solo sarebbero sfamati ma conoscerebbero Istruzione, sanità e uno sviluppo straordinario. L’uomo malvagio usa quel che Dio gli ha provveduto abbondantemente solo per se stesso, per raggiungere i propri infimi obiettivi. Nella chiesa primitiva descritta in Atti, quando lo Spirito cominciò a muoversi e ad agire in mezzo a loro, la catena del legame della proprietà dei beni fu spezzata, affinché l’abbondanza dell’uno colmasse il bisogno dell’altro. Quando lo Spirito si muove la malvagità del cuore viene annichilita. Non ci sarebbe povertà nel mondo se l’Occidente desse un decimo delle proprie ricchezze, il Cielo stesso si muoverebbe se la chiesa, come Cristo, desse la propria vita per la salvezza dei perduti. Nel cuore della notte talvolta ci svegliamo gemendo a causa di un sogno. Ci svegliamo di soprassalto gemendo. Le immagini della bruttezza ci facevano paura ma restiamo come funamboli in bilico su una corda testa, indecisi tra le fascinazioni ingannevoli del mondo e il richiamo della Parola, tra l’inferno e la salvezza. Non c’è tempo, arriverà il giorno in cui non riusciremo a sentire la voce di Dio.
Scritto Da:
Anna Maria

Lascia un commento